“È stato uno dei corsi più belli della mia vita”; “Pensavo di essere l’unica ad avere questa difficoltà, invece scoprire che rappresenta un problema anche per altre imprenditrici mi ha fatto sentire meno sola”. Al termine dei corsi di formazione esperienziale che in questi anni abbiamo tenuto per imprenditrici, aziende ed enti ci è capitato spesso di sentire queste frasi. Questo tipo di attività è, infatti, molto gratificante per chi vi prende parte perché è una formazione attiva e pratica in cui chi “apprende” ha un ruolo da protagonista e la formatrice-coach che “insegna” ha prevalentemente un ruolo di facilitatrice.
Formazione esperienziale e tradizionale: le differenze
Ma che cos’è esattamente la formazione esperienziale e in cosa si differenzia da quella classica? Mentre nella formazione tradizionale un formatore o un esperto si pone “in cattedra” e, tramite una lezione frontale, trasferisce il suo sapere alle persone in aula che seguono in maniera perlopiù passiva, la formazione attiva, detta anche esperienziale, accorcia la distanza tra docente e pubblico. Nell’apprendimento esperienziale chi partecipa non si limita ad “assorbire” passivamente le nozioni ma apprende in maniera pratica per poi fare delle riflessioni insieme al docente sull’esperienza vissuta.
Esistono diverse tipologie di attività che si possono svolgere con un approccio esperienziale:
– Giochi di ruolo e simulazioni di situazioni reali
– Quiz e giochi di apprendimento singoli e a squadre
– Conversazioni in gruppo sui temi del corso
– Realizzazione di video o di project work
– Coaching tra pari
– Allenamenti specifici sui temi del corso
Apprendimento esperienziale=persone al centro
Per le imprenditrici, le aziende e gli enti è fondamentale prendersi cura del proprio personale e dei propri collaboratori: la formazione esperienziale è un modo efficace per farlo. Questo tipo di attività, infatti, risulta molto più motivante e coinvolgente di quella tradizionale. La formazione esperienziale contribuisce a valorizzare l’esperienza, la proattività e le doti peculiari di ognuno. Può, inoltre, motivare e mettere in risalto i talenti, contribuendo a trattenerli in azienda e a fronteggiare il fenomeno delle grandi dimissioni.

I vantaggi del learning by doing in azienda
Ma quali sono i vantaggi concreti della formazione esperienziale in azienda, cioè dell’apprendere facendo? Eccone alcuni:
• Valorizzazione dell’esperienza: gli adulti hanno una vasta gamma di esperienze professionali e di vita che spesso nel contesto lavorativo non emerge. Un’esperienza condivisa con i colleghi fornisce un’occasione per valorizzare questo ricco bagaglio
• Memorizzazione a lungo termine: Le nozioni solo ascoltate vengono dimenticate velocemente mentre la nozione applicata viene ricordata più a lungo
• Divertimento nell’apprendimento: gli adulti talvolta vedono la formazione aziendale come una perdita di tempo. Le attività didattiche proposte sotto forma di gioco consentono di unire apprendimento e divertimento, rendendo più coinvolgenti ed entusiasmanti i momenti formativi
• Raccolta dei bisogni formativi: le attività in gruppo in cui si dà voce ai collaboratori diventano occasioni per ascoltare in modo informale il loro punto di vista e per cogliere ulteriori esigenze formative
• Team building: le esperienze condivise tra colleghi e membri di un team diventano opportunità per rinforzare i legami e il senso di appartenenza all’azienda
L’efficacia della formazione esperienziale
Oltre a questo, la formazione esperienziale è particolarmente efficace e numerosi studi lo confermano. A partire dalla Teoria del cono dell’apprendimento del pedagogista americano Edgar Dal, secondo cui a distanza di due settimane, viene ricordato solo il 10% di quanto viene letto, mentre viene ricordato ben il 90% di ciò che viene sperimentato attivamente.

Un’ipotesi confermata anche dagli studi dello psicologo e pedagogista statunitense John Dewey che nel suo libro “Esperienza e educazione”, pubblicato in Italia nel 1949, già sosteneva l’importanza di introdurre nei sistemi educativi delle metodologie in grado di favorire il pensiero critico degli allievi, attraverso la continuità dell’esperienza formativa. Questi studi dimostrano che la formazione attiva non è una semplice “moda” del momento, bensì una metodologia basata su ricerche nate già nel secolo scorso e che solo recentemente stanno vedendo un’applicazione su vasta scala.
Active learning: formazione attiva per aziende in evoluzione
È evidente quindi, che la formazione attiva è una delle metodologie più efficaci sia in termini di risultati che di gradimento di chi partecipa. Ed è l’approccio che utilizziamo in tutti i corsi e i percorsi di gruppo di Pink Factory Academy, applicandola in modo innovativo e personalizzato a tutte le tematiche più richieste dalle imprenditrici di oggi: leadership, empowerment, darsi valore, personal branding e strategie di crescita.
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