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Gender gap in Italia: perché per le aziende è utile superarlo

Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”: è questo l’ambizioso obiettivo 5 dell’Agenda 2030, il programma d’azione dell’ONU, sottoscritto da quasi 200 Paesi, per trovare soluzioni comuni alle grandi sfide dell’umanità. E la parità di genere rientra tra queste.

Anche se sulla carta sono stati fatti importanti passi in avanti verso le pari opportunità, in realtà, la parità ancora ben lontana. Posizioni ai vertici difficili da raggiungere, disparità salariale, maggiori carichi familiari, difficoltà a conciliare famiglia e lavoro: per molte donne la situazione è ancora questa. Per arrivare davvero a colmare il cosiddetto gender gap, cioè il divario di genere tra uomini e donne, è fondamentale, quindi, continuare a parlare di queste tematiche e sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica.

Stereotipi di genere: come la pandemia ha impattato sul gender gap

Le donne rimangono a casa ad accudire i figli, mentre gli uomini vanno al lavoro”. Chi non ha mai sentito dire una frase simile? È un esempio dei cosiddetti stereotipi di genere, modelli che attribuiscono caratteristiche e comportamenti specifici alle donne e agli uomini. Convinzioni molto potenti perché radicate nell’inconscio collettivo e in grado di attivarsi anche inconsapevolmente. A livello sociale, sono più vivi che mai e hanno fatto sentire il loro effetto anche durante il lockdown per la pandemia da Covid-19: i dati Istat di fine 2020, indicavano 101mila nuovi disoccupati di cui 99mila donne. Sono state, quindi, soprattutto le donne a dover rinunciare al proprio lavoro per seguire i figli a casa in didattica a distanza o i propri familiari ammalati. E la situazione non è migliorata nemmeno nel 2021.

Gender Gap Report 2021: allarme differenza salariale e altre disparità

Secondo il Global Gender Gap Report 2021, infatti, lo scorso anno l’Italia si è collocata al 63° posto tra 156 Paesi al mondo per quanto riguarda la disparità di genere. L’indagine ha analizzato 4 diverse aree (politica, economia, accesso all’istruzione e salute) e ha evidenziato un peggioramento complessivo della situazione nel nostro Paese rispetto al 2020. Le disparità maggiori si sono avute a livello politico, con solo il 26% delle donne in Parlamento, e a livello economico, con una scarsa presenza in posizioni apicali nelle aziende e importanti disparità salariali. Lapidaria la conclusione del report: “Another generation of women will have to wait for gender parity”.
Ad un ritmo così lento sarebbero necessari, quindi, oltre 267 anni per raggiungere una piena parità economica. Come accelerare il processo? Andando alla radice della questione: il gender gap non coinvolge soltanto le pari opportunità, ma riguarda l’impatto socio-economico che avrebbe il pieno utilizzo del potenziale delle donne.

Immagine free presa da Unsplash

L’impatto della leadership al femminile sull’economia e la società

Favorire lo sviluppo del potenziale femminile è un elemento chiave che può generare conseguenze positive a livello socio-economico: donne più indipendenti, che avviano e gestiscono attività, partecipano alle decisioni politiche, rappresentano un modello per le generazioni future e contribuiscono ad arricchire la leadership aziendale di nuovi punti di vista. Per affrontare le sfide di scenari incerti e mutevoli come quelli attuali, per essere un buon leader servono, infatti, nuove abilità e caratteristiche. In particolare:

• Empatia
• Capacità di ascolto
• Problem solving
• Vitalità
• Gentilezza
• Intelligenza sociale

Uno stile di leadership, quindi, che guarda non solo al raggiungimento delle performance ma anche agli aspetti umani, sempre più al centro della vita aziendale. Uno stile di leadership femminile.

Essere un leader al femminile: la situazione nelle aziende

Ma qual è la situazione attuale delle imprese italiane? Secondo una recente ricerca EY/SWG sulla parità di genere nelle aziende, nel nostro Paese mancano supporti in grado di favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro e nel 68% delle aziende non esiste una struttura che si occupi di inclusione femminile. La parità ai vertici appare ancora lontana: il 16% delle dirigenti intervistate pensa che sarà irraggiungibile, mentre il 35% crede che ci vorranno più di 10 anni.

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Colmare il gender gap in Italia: un vantaggio anche per le aziende

Per contribuire a colmare il gender gap in Italia, quindi, hanno un ruolo fondamentale anche le aziende, che possono investire in percorsi di formazione per lo sviluppo del potenziale e della leadership delle donne. E portare in questo modo nuove prassi e punti di vista all’interno della loro organizzazione, rendendola più dinamica ed efficace nell’affrontare la complessità crescente degli scenari presenti e futuri.

Per approfondire l’argomento:

Obiettivo 5 dell’Agenda 2030

Global Gender Gap Report 2021

EY/SWG sulla parità di genere nelle aziende

 

Miriam Bruera

Founder Pink Factory Academy

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